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L'editoriale del direttore / Una legge “fuoristrada” 1

Un classico pasticcio all’italiana (e non stiamo parlando di cibo) rischia di rovinare le feste dell’industria nostrana delle due ruote, settore elettrico compreso. Che si apprestava invece a brindare per celebrare un altro anno molto positivo, anche se influenzato, come ben sappiamo, dalla mancanza di prodotto. Nonostante questo, se andiamo ad analizzare i dati del primo semestre, continua a esserci un deciso segno positivo nelle vendite di tutto il comparto. Le eBike continuano a trainare la crescita in termini di unità e incremento percentuale (+12% nei primi sei mesi a quota 157mila pezzi, dopo l’eclatante +44% del 2020). Pur partendo da numeri decisamente più bassi, anche il segmento delle moto elettriche registra un altro incremento notevole (+147,3%) e quello degli e-scooter non è da meno (+63%) considerando sempre i primi sei mesi. Aumenti destinati poi a rallentare nel secondo semestre, ma che non cancellano la congiuntura favorevole.

Torniamo però alla (dolente) nota di cui sopra. Ossia lo sciagurato Decreto Legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 1 dicembre e operativo dal 16 dello stesso mese. Una nuova norma che vieterebbe di fatto la viabilità forestale e silvo-pastorale al transito ordinario. Tradotto: transito delle strade off road permesso solo a mezzi di lavoro per mantenimento e ripristino. Proibito agli altri veicoli ordinari come moto, quad, 4×4 e biciclette. Ma è davvero possibile che il legislatore abbia partorito questo capolavoro di imbecillità, crediamo unico al mondo?

In attesa di comprendere meglio la questione, registriamo una precisazione nella quale viene sottolineato che il decreto “contiene esclusivamente le linee-guida per le Regioni”. E che “è opportuno rammentare che la competenza primaria in materia è delle Regioni e ogni regione e provincia autonoma ha già una sua legge regionale che disciplina gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità”. Ma i dubbi restano. A conferma che la vicenda è tutt’altro che chiarita e semplice, si è levata forte la voce di protesta da parte di Fmi e Ancma. Con la quale approfondiremo il tema sui prossimi numeri di Emoving Magazine e che nel frattempo ha prontamente definito la norma “miope e con possibili profili di incostituzionalità, che crea un grave danno economico al settore delle due ruote”. Attivando un’interlocuzione con il Governo “al fine di ottenere chiarimenti e una correzione delle disposizioni contenute nel Decreto”.

A proposito di Ancma, inauguriamo da questo numero una rubrica proprio in partnership con l’associazione. Che ha avuto peraltro il merito di credere fino in fondo alla ripartenza di Eicma, cosa non certo scontata, considerando anche l’annullamento di molte altre fiere a livello europeo in svariati settori anche (purtroppo) negli ultimi mesi del 2021. All’edizione numero 78 della fiera del Ciclo e Motociclo (che, vale la pena ricordarlo, è la più antica del mondo avendo debuttato nel 1914) ci siamo stati al gran completo. La nostra redazione ha vissuto da protagonista la kermesse che tornava dopo un anno di stop in una veste ridimensionata per via dei timori e delle difficoltà nel gestire anche gli approvvigionamenti. Meno aziende, meno padiglioni, ma forse più fermento, senz’altro nel segmento elettrico. Non a caso, abbiamo ribattezzato questa edizione del salone come l’anno zero dei LEV.

Interessante il fatto che alcuni top brand ancora non si siano esposti nei confronti della mobilità elettrica (tra cui i casi eclatanti di Honda e Suzuki). Le ragioni sono molteplici e cerchiamo di spiegarle all’interno di questo numero nella sezione dedicata ai dati di mercato, alla normativa e nelle varie interviste con le aziende. Di questo si stanno avvantaggiando alcuni outsider, che rischiano l’all-in sull’elettrico proponendosi con nomi nuovi e prodotti accattivanti, con buone possibilità di successo. La loro flessibilità rende queste aziende adatte a modificare la produzione e cambiare con il mercato, aspetto che risulta più difficile a colossi industriali più strutturati e rigidi. Almeno finché non comprendano a pieno e sappiano poi cogliere anch’essi le grandi, e ancora per buona parte inespresse, potenzialità del mercato elettrico.

Benedetto Sironi – Editoriale Emoving Magazine n° 01/2022

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