
Lunedì 17 gennaio è stato presentato il sesto Report Focus2R, l’Osservatorio Nazionale Infrastrutture, Sicurezza e Mobilità per le due Ruote, promosso da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e Legambiente, con la collaborazione di Ambiente Italia.
L’indagine fornisce ogni anno una fotografia delle politiche dedicate alle due ruote dai comuni italiani capoluogo di provincia. Il report rende inoltre disponibile un patrimonio di informazioni su piste ciclabili, sharing mobility, parcheggi dedicati, colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e tanti altri aspetti legati alla mobilità su due ruote forniti direttamente dalle amministrazioni locali.
Da sei anni l’indagine, che parte con un questionario inviato assieme con quello di Ecosistema Urbano di Legambiente, fornisce una completa panoramica delle politiche introdotte dai capoluoghi di provincia italiani e dedicate a ciclisti urbani e motociclisti e in questa edizione si concentra sulla mobilità in epoca Covid. I risultati del monitoraggio sono infatti il frutto di un questionario rivolto nel corso del 2020 a 106 municipi, a cui hanno risposto 94 amministrazioni.
Malgrado sia ancora profondo il divario tra nord e sud del Paese nelle misure messe in campo, l’ultima rilevazione conferma comunque una positiva e graduale ascesa dell’attenzione alla mobilità su due ruote nell’agenda politica delle città italiane. Un interesse in rialzo, che ha riguardato i principali indicatori del report, ma ancora non allineato al rinnovato protagonismo di biciclette e motocicli e alla loro crescente presenza in ambito urbano. Il mercato di riferimento descrive infatti un vero e proprio boom delle due ruote, con il settore bici che si avvia molto probabilmente a replicare il successo del 2020 con oltre due milioni di pezzi venduti e quello moto che segna un sorprendente + 21,2%, immatricolando quasi 290mila veicoli.
Biciclette
Entrando nel vivo dei risultati del rapporto, dall’universo della mobilità a pedali arrivano buone notizie sul fronte dell’infrastrutturazione ciclabili. Ben 31 comuni hanno realizzato complessivamente 224,5 km di nuove piste ciclabili: la maggior parte delle amministrazioni locali intervistate ha introdotto più di due km di piste ciclabili, mentre sette più di 10 km.
La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h sale anche nel 2020 e raggiunge 9,5 metri equivalenti (+25% rispetto al 2015). Cresce anche il numero di comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (52%), in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto al 31% del 2015.
Stabile invece il dato delle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), mentre cala la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, che passa dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019).
Come nel 2019, la maggior parte dei punti di ricarica si concentra in poche città, in particolare Trento e Padova che, insieme, contano quasi l’80% del totale, rispettivamente 320 e 312. In ogni caso, 13 comuni su 23 non superano i cinque punti di ricarica e soltanto sei comuni ne hanno più di 10.
Bike Sharing
Per quanto riguarda il bike-sharing, il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette con una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi. Tra le città con il maggior numero di prelievi troviamo Milano, Brescia, Firenze, Torino e Bologna, tutte sotto il milione di prelievi annui, tranne Milano che registra 4.3 milioni di prelievi nel 2020. Il numero di prelievi totali annui diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che scende del 51% rispetto al 2019.
Motocicli
Sul fronte delle due ruote motorizzate, la media di moto ogni 100 abitanti si attesta sulle 13 unità, in crescita rispetto al 2019. In aumento anche il numero di città in cui è consentito l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici, ma rimane una possibilità limitata: nell’84% dei comuni intervistati non è infatti ancora permesso.
Preponderante invece il numero di città che consentono il libero accesso alle ZTL (56%), mentre resta critica la situazione dei parcheggi: un comune su tre dedica alle due ruote una percentuale di stalli non superiore al 5%. Anche a seguito dell’andamento positivo del mercato, migliora la percentuale di città dove sono disponibili punti di ricarica dei veicoli elettrici, passando dal 42% del 2015 al 56% del 2019 e al 62% nel 2020, mentre il numero dei punti di ricarica è più che raddoppiato andando da 801 nel 2019 a 2.602 punti di ricarica nel 2020.
Sharing
Nel 2020 lo sharing di moto/scooter elettrici, è disponibile in nove comuni (Brescia, Genova, Grosseto, Firenze, Milano, Lecce, Rimini, Roma e Torino): due in più rispetto al 2019 e cinque in più rispetto al 2015. Seppur limitato a poche città, il numero complessivo di veicoli comincia ad avere una certa consistenza con 4.532 unità a Milano, circa il doppio rispetto all’anno precedente (2.360), 1.000 a Rimini, 580 a Torino, 560 a Roma e 100 a Genova e Firenze.
Le dichiarazioni
“Il lavoro del Focus2R – ha commentato il presidente di Ancma Paolo Magri – ci consente ancora di accendere un riflettore sulle buone pratiche e soprattutto sulle zone d’ombra che interessano la pianificazione della mobilità urbana, nella speranza di innescare contaminazioni e condivisioni tra i comuni. E lo fa in un momento contraddistinto da un grande desiderio di due ruote e da una nuova domanda di mobilità individuale, che rafforza ulteriormente il ruolo delle biciclette e dei motocicli, sottolineandone le peculiarità uniche come la fruibilità, la sostenibilità ambientale, e la velocità negli spostamenti. Le due ruote sono oggi una soluzione: tutti gli indicatori del report rendono urgente e necessaria da parte del legislatore e dei governi locali una maggiore attenzione in favore di questa mobilità e della sua integrazione con le altre soluzioni di trasporto”.
“In un anno particolarmente difficile per la pandemia, emerge dal report un Paese che si muove e cerca di farlo in modo sempre più sicuro e sostenibile. Soprattutto la crescita dei numeri legati alle bici ci fa guardare in positivo al futuro dei sistemi di mobilità nelle nostre città. Nell’ambito del PNRR si apre ora la possibilità di concretizzare davvero una inversione di rotta attraverso i bandi pubblicati dai ministeri per l’assegnazione di risorse da destinare, tra le altre cose, anche alla nuova mobilità. Sarà essenziale in questa fase sia la capacità degli uffici tecnici delle città di presentare progetti adeguati, ma anche l’affiancamento da parte di strutture tecniche pubbliche centrali che sopperiscano alle croniche mancanze troppo spesso evidenziate da buona parte dei comuni. Tutto questo va fatto con un occhio particolarmente attento alla sicurezza stradale e agli utenti più deboli della strada che ancora oggi, ci dicono sempre i numeri, pagano il prezzo più alto in termini di vite umane e salute per un modello sbagliato e ormai insostenibile di vivere le nostre città”, ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani.
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