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Lo scorso 2 febbraio il Governo ha approvato il nuovo decreto Covid che consente anche a operatori internazionali vaccinati non Ema di partecipare alle fiere in Italia.

L’appello ad adottare e attivare nuove regole urgenti era partito il mese scorso da Aefi, l’Associazione delle esposizioni e fiere italiane, che rappresenta il 96% delle manifestazioni del Belpaese, e dal Cfi, Comitato fiere industria.

Nel momento in cui il Governo aveva deciso di non chiudere le manifestazioni fieristiche, era necessario stabilire nuove regole per consentire l’accesso a tutti gli operatori, anche quelli i cui vaccini non sono riconosciuti dall’ Agenzia europea del farmaco.

Con le norme in corso (fino all’attuazione del nuovo decreto) si rischiava la cancellazione di tutti i grandi eventi internazionali, con conseguenti danni enormi nei confronti dei player fieristici e soprattutto delle imprese del made in Italy, lasciando il campo libero ai competitor tedeschi, che avevano già adottato programmi di ingresso anche in favore di operatori e buyer provenienti dai Paesi terzi con vaccini diversi da quelli riconosciuti dall’Agenzia europea del Farmaco.

Il parere favorevole dalla Camera dei Deputati, arrivato quasi subito su proposta dell’onorevole Benedetta Fiorini, si è trasformato con massima tempestività in provvedimento, raccogliendo il plauso delle associazioni direttamente coinvolte in questa decisione.

Il commento del presidente di Aefi, Maurizio Danese: “Una boccata di ossigeno che permetterà di garantire pieno carattere internazionale alle decine di manifestazioni rinviate nel primo bimestre soprattutto a causa di importanti defezioni da parte di operatori dei Paesi terzi. Un successo anche per le imprese del made Italy e per il turismo d’affari generato dall’industria fieristica che, prima del Covid, registrava un indotto di oltre 23 miliardi di euro l’anno”.

Il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri:

Circolazione stranieri in Italia 

A coloro che provengono da  uno Stato estero e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il Green Pass Rafforzato previa effettuazione di un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore). Ciò vale anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone. 

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