
Il fornitore di metalli Aurubis ha avviato il collaudo di un nuovo impianto pilota per il riciclaggio delle batterie ad Amburgo. Entro i prossimi cinque si prevede l’avvio di un impianto su scala industriale.
Uno dei grandi problemi che ancora affligge la mobilità elettrica potrà forse essere risolto nei prossimi anni. In un processo idrometallurgico, dalla cosiddetta “massa nera” proveniente dalla triturazione delle batterie esauste, vengono estratti metalli come litio, nichel, cobalto, manganese e grafite. Il processo è stato sviluppato dalla stessa Aurubis ed è stata depositata anche una domanda di brevetto.
I metalli ottenuti nel processo di riciclaggio possono quindi essere riutilizzati, ad esempio per nuove batterie o altri prodotti. La durata esatta del collaudo dell’impianto pilota non è indicata nel comunicato stampa di Aurubis.
I piani di Aurubis dopo la fase di test sono di avviare un processo di riciclaggio delle batterie su scala industriale entro i prossimi cinque anni. “Sono fermamente convinto che Aurubis avvierà un impianto di riciclaggio delle batterie su scala industriale entro i prossimi cinque anni“, afferma il ceo Roland Harings.
Per questo la società prevede attualmente un investimento di circa 200 milioni di euro. “L’approccio responsabile alle risorse e l’obiettivo di chiudere il ciclo dei metalli preziosi per i veicoli elettrici sono fattori importanti per la nostra decisione di investimento“, continua Harings. “Inoltre, il riciclo è un motore di crescita centrale e strategico per Aurubis. Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano nel riciclaggio delle batterie”.