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Torino è la quarta città più "elettrica" d'Italia 1

A livello nazionale, l’elettrico occupa un ruolo sempre più importante e, in questo senso, anche Torino fa la sua parte.

Il capoluogo piemontese, infatti, è la quarta città italiana (dopo Milano, Roma e Firenze) per numero di colonnine in proporzione alla popolazione.

Il numero di totem sale da 98 a 387 considerando le installazioni delle aziende private. A Torino le colonnine popolano prevalentemente il centro, mentre in periferia c’è ancora molto lavoro da fare. Per esempio la Circoscrizione 5, che conta 121 mila abitanti, presenta solo otto colonnine. La stessa zona di Mirafiori, per esempio, ne conta pochissime.

In questo senso, potrebbe essere proprio Stellantis a investire sulla città.

Torino è la quarta città più "elettrica" d'Italia

L’idea è quella di continuare a investire, anche se bisogna fare i conti con alcuni paletti: per esempio, è obbligatorio rispettare una distanza di 250 metri tra due diverse stazioni di ricarica, cosa che limita alcune opzioni.

Le dichiarazioni

A tal proposito, Matteo Marnati, assessore regionale piemontese all’Ambiente, ha dichiarato: La domanda di energia in Piemonte al momento è più bassa dell’offerta, quindi possiamo far fronte alla conversione delle auto dai carburanti fossili all’elettrico. In Piemonte, in buona sostanza, abbiamo l’autosufficienza energetica. Quindi l’energia non manca. La crescita nella domanda c’è, ma è lenta, non esponenziale, quindi abbiamo il tempo necessario per completare gli investimenti. Gli ultimi dati ci dicono che il 52% della produzione energetica piemontese è da fonti rinnovabili, per la maggiore solare e idroelettrico. Ora, il secondo lo usiamo già al massimo delle potenzialità, ma abbiamo l’obiettivo di crescere sul solare di un 4% annuo per i prossimi otto anni, triplicando l’energia prodotta dal sole. Pensiamo che sia fattibile perché gli studi sono fatti sul potenziale del territorio. Così facendo diminuiremmo ancora di un 30% il gas prodotto sul territorio. Con gli incentivi, poi, ci potrebbe essere un boom ancora maggiore”.

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