
Uno studio sul mondo delle S-Pedelec, apparso su sciencedirect.com, rileva che gli utenti viaggiano in gran parte al di sotto dei limiti di assistenza.
Questo è il primo studio nel suo genere e riguarda gli utenti delle eBike veloci (fino a 45 km/h). Esso ha rilevato che le velocità medie di crociera spesso sono abbondantemente al di sotto dei limiti massimi assistiti. Ma cosa significa all’atto dei fatti? Proviamo a capirlo…
La regione delle Fiandre, in Belgio è conosciuta come l’hotspot europeo delle S-Pedelec, questo grazie soprattutto al progetto 365SNEL, che consente ai possessori di questi mezzi di essere esentati dalle norme che usualmente complicano l’uso biciclette elettriche ad alta potenza in altre parti d’Europa. In particolare il loro utilizzo è consentito sulle piste ciclabili. Questo crea condizioni interessanti per valutare l’uso nel mondo reale.
Lo studio ha valutato i viaggi in S-Pedelec del 2022 e registrate da 98 partecipanti di dieci aziende con un tracker GPS che ha restituito i dati sull’utilizzo. Le pedelec a 15 velocità utilizzate avevano una potenza del motore compresa tra 250 W e 800 W.
Ciò che i ricercatori hanno scoperto è che gli uomini tendevano a viaggiare a una velocità media di 38,2 km/h (23,7 mph/h), mentre le donne generalmente a una velocità di crociera di 33,5 km/h (20,81 mp/h). Le donne tendevano ad avere maggiori variazioni nei profili di velocità, rispetto agli uomini che tendevano a mantenere una velocità più costante per periodi più lunghi (anche se va notato che agli uomini venivano generalmente assegnati motori più potenti all’interno di questo test).
Per tutti i partecipanti la velocità di crociera media era di ben 5 km/h inferiore all’assistenza massima consentita, che i ricercatori suggeriscono “indica una potenziale sovraregolazione della velocità delle pedelec in base alla velocità massima prevista“.
Non è stata rilevata alcuna differenza di velocità se il viaggio è stato contrassegnato come tragitto giornaliero o di piacere, cosa che potrebbe indicare una fiducia nell’orario di arrivo durante il tragitto giornaliero.
Su questo gli autori scrivono: “I politici possono quindi facilitare il viaggio attivo con i suoi commisurati benefici per la salute fisica e mentale, investendo e designando percorsi per viaggi a velocità più elevata (attivi), e viceversa riservare altri percorsi per modalità di viaggio più lente“.
I dibattiti chiave per l’industria delle biciclette si sono avuti attorno alla sicurezza, alla velocità e alla manomissione per ottenere velocità maggiori su biciclette non regolamentate. Per quanto riguarda il primo, la discussione rimane aperta , con alcuni che sostengono che la velocità dovrebbe essere proporzionata allo spazio a disposizione, molti sono contenti della situazione attuale e altri suggeriscono che una velocità leggermente superiore sarebbe effettivamente più sicura sulle strade.
Per quanto riguarda gli studi in materia di sicurezza a bordo di biciclette elettriche con una potenza maggiore, una precedente Commissione ha sostenuto uno studio sui rischi per la sicurezza stradale per i veicoli di categoria L e ha scritto che “I risultati di questi studi non sono stati conclusivi per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza delle biciclette elettriche a pedalata assistita“.
Approfondiremo questa tematica sul prossimo numero di E-Moving Magazine, portando avanti quello che è un focus sul mondo delle S-Pedelec che prosegue fin dai primi numeri.
Foto in apertura: Stromer Bike