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Lo Zambia e il Congo insieme per la costruzione di batterie

Il più grande produttore al mondo di cobalto, la Repubblica Democratica del Congo, e uno dei principali Paesi africani per quanto riguarda la raccolta di rame, lo Zambia, sarebbero due nazioni interessate a un accordo di cooperazione per istituire una sorta di catena industriale africana: l’obiettivo è la produzione delle batterie.

Nonostante le premesse e le ambizioni, però, gli ostacoli da superare non sono pochi.

I limiti da superare

In primis, c’è da tener conto dello sfruttamento del lavoro e del mancato rispetto delle regole ambientali.

Non a caso, infatti, diverse aziende hanno annunciato di aver interrotto l’acquisto del cobalto dal Congo per la mancanza di trasparenza sui metodi di raccolta. Tra queste realtà, ci sono anche BMW e Volkswagen.

C’è inoltre da quantificare la presenza cinese, verificando anche in questo caso se la sua supervisione può essere più o meno d’aiuto per il progetto. Inoltre, non di scarsa importanza è la mancanza di una politica democratica stabile.

In definitiva, le opportunità di crescita sono soppesate da una serie di limiti.

Le ambizioni

Il governo della Repubblica Democratica del Congo vorrebbe assicurarsi una maggior quota di valore nella catena di approvvigionamento dei materiali da esportare perchè, oltre al cobalto, può offrire anche manganese, nickel e litio.

C’è un piano per costruire uno stabilimento dove poter produrre componentistica per i catodi, sfruttando appunto le riserve di cobalto. Dunque, a lungo termine, l’obiettivo è di avere una gigafactory per la produzione di batterie: i contatti sono con importanti multinazionali, con sede in Germania e in Cina. Dalla parte dello Zambia, ci sarebbe la volontà di avere fabbriche in grado di produrre cavi di rame e di esportare più cobalto.