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Roma: le nuove regole per la mobilità elettrica

La crescente diffusione di eBike e monopattini elettrici ha si portato numerosi vantaggi ma, allo stesso tempo, anche un conseguente incremento di incidenti causati da un utilizzo scorretto da parte degli utenti. A tal proposito, il Comune di Roma ha deciso di introdurre nuove regole per l’utilizzo di questi mezzi.

Infatti, a partire da gennaio 2023, gli operatori di sharing saranno ridotti dagli attuali sette a tre portando, così, il numero di monopattini da 14.500 a massimo 9.000. Per quanto riguarda le eBike, invece, esse diminuiranno a 9.000 (dalle attuali 12.500).

I monopattini dovranno essere dotati di targa metallica, mentre la velocità massima non dovrà superare i 20 km/h e i sei km/h nelle aree pedonali. I servizi di sharing, inoltre, saranno destinati solo ai maggiorenni.

Sarà infine compito del Comune di Roma individuare le nuove aree no parking e i luoghi dove realizzare gli stalli, con l’introduzione di una distanza minima di 70 metri tra gli stock di mezzi dello stesso operatore, che potrà piazzare non oltre le cinque unità.

Le dichiarazioni

A tal proposito, Roberto Gualtieri, sindaco della Capitale, ha dichiarato: “Oggi diamo il via libera a una razionalizzazione della presenza dei monopattini in città, riducendoli nel numero e garantendo regole chiare che favoriscano il servizio su tutto il territorio cittadino e limitino gli abusi, nell’utilizzo, nella velocità e nelle possibilità di parcheggio. Un altro passo nell’impegno per il decoro della nostra città, che nella mobilità si affianca agli investimenti sul rinnovo del parco autobus, sulle nuove tranvie, sulle manutenzioni di rotaie e convogli delle metropolitane e sui disincentivi all’uso dell’auto privata”.

Alle dichiarazioni di Gualtieri, seguono anche quelle dell’assessore alla Mobilità, Eugenio Patané, il quale ha aggiunto: “La nuova disciplina ci consente di dare a questi mezzi una vera e propria funzione trasportistica, che deve essere quella dell`ultimo miglio, come prevede la filosofia della cosiddetta sharing mobility, estendendo il servizio in maniera capillare su tutti i municipi”.