
Niente più investimenti per le piste ciclabili urbane a partire dal 1 gennaio 2023. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha preso la sua decisione inserendola nella Legge di Bilancio con la cancellazione dei 94 milioni di euro residui nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili per gli anni 2023 e 2024.
Sulla questione si è pronunciata Confindustria Ancma durante l’incontro indetto da Legambiente. “La bicicletta non è un vezzo ideologico, non è uno strumento politico da agitare in modo divisivo, ma rappresenta per noi una soluzione per la mobilità e, soprattutto, un comparto industriale fatto di 250 imprese, che offre occupazione e vale quasi 2 miliardi di euro. Con oltre 3,2 milioni di pezzi costruiti, il nostro Paese detiene il 21% della quota produttiva di biciclette in Europa, posizionandosi al primo posto, seguito da Germania e Portogallo. Per un settore che è un’eccellenza riconosciuta nel mondo, sarebbe miope ridurre gli investimenti su sicurezza e infrastrutturazione ciclabile: i benefici in termini di maggiore sostenibilità, salubrità, indotto legato al cicloturismo e benessere economico sono evidenti. Il comparto guarda con preoccupazione ai tagli prospettati nella legge di bilancio 2023 e sostiene con convinzione l’iniziativa congiunta delle associazioni del mondo delle due ruote a pedale”.