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confindustria ancma 2022

Il mercato bici 2022 ha fatto segnare un calo del 10% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati presentati da Confindustria ANCMA (Associazione Ciclo Motociclo Accessori) venerdì 24 marzo al cinema Anteo di CityLife a Milano, in occasione della prima giornata degli Emoving Days 2023.

La flessione può essere considerata come fisiologica dopo due anni di numeri in grande crescita, visti gli aumenti dei costi, la mancanza di prodotto e le incertezze legate al contesto geopolitico. Le bici vendute nel 2022 sono state 1,7 milioni (1.772.000). Nello specifico, le vendite legate alle eBike sono aumentate del 14%, mentre le muscolari si sono fermate sul -15%.

A crescere è invece il volume d’affari generato dai negozi specializzati – dove si concludono oltre il 68% degli acquisti – dalla grande distribuzione e dalle vendite online, che insieme raggiungono il valore di 3,2 miliardi di euro, pari a un + 18% sul 2021 (+52% rispetto al 2019).

L’analisi della tipologia di bici vendute conferma il successo delle city elettriche (+52%), mentre le eMtb sono aumentate del 43%. Il comparto road/gravel a pedalata assistita è cresciuto del 4%, mentre le eCargo dell’1%.

Le eBike rappresentano già il 19% del totale del mercato bici complessivo, dove il 29% è composto da mountainbike, il 26% sono invece city-trekking, il 15% quelle da ragazzo, l’8% corsa-gravel e il 2% quelle pieghevoli.

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“L’importanza del ruolo che le due ruote a pedale hanno oggi conquistato nella mobilità e nello sport”, ha commentato il presidente di ANCMA Paolo Magri.

“Un valore che porta con sé una grandissima tradizione industriale fatta di eccellenze, che è trainante in Italia, e le esigenze di tanti utenti della strada, che meritano sempre più sicurezza e infrastrutture ciclabili, come anche tante prospettive di business legate all’attrattività cicloturistica dell’Italia”.

“Riteniamo che sia giunto il tempo di passare dagli incentivi all’acquisto a quelli all’utilizzo; come associazione chiediamo, sulla scorta della recente indicazione del Parlamento europeo, di abbassare l’aliquota IVA sulle bici e sui prodotti della filiera: un intervento che, insieme alla promozione della cultura della bici, può attivare processi virtuosi ben più strutturali ed efficaci degli incentivi all’acquisto”.

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Anche gli indicatori industriali del comparto seguono l’andamento del mercato: segno più per la produzione di eBike, che sale del 10% rispetto all’anno precedente a seguito dell’aumento della domanda interna mentre, con 2.385.000 pezzi, scende del 18% la produzione nazionale di biciclette muscolari.

Questi numeri, tuttavia, confermano il primato dell’industria italiana del ciclo nel panorama europeo. È, infine, sulla lettura della bilancia commerciale del settore, ovvero il conto che registra le esportazioni e le importazioni, che pesano maggiormente gli effetti di fattori quali la difficoltà nella catena di approvvigionamento e l’aumento del costo delle materie prime.

Sebbene si registri una naturale diminuzione del 20% di export di bici muscolari e del 14% di import, il 2022 è infatti contraddistinto da un aumento generale dei valori di queste voci, soprattutto per quanto riguarda le importazioni di parti bici che salgono del 50% circa. Quest’ultimo tema ha spinto ANCMA nelle ultime interlocuzioni con il governo a considerare, anche in relazione alla strategia industriale dell’UE, di sostenere processi di reshoring, ovvero di riportare la produzione in Italia e in Europa di componenti, proprio per l’importanza economica e strategica del settore ciclo e la sua potenziale crescita.

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