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Moez di Bergamo: un nuovo modo di muoversi in città

Moez è lo store di Bergamo con una mission ben chiara: proporre un’alternativa per semplificarsi la vita. L’automobile non è più uno status symbol, ma il mezzo di trasporto più scomodo e lento per i centri urbani

Nicolò Codognola è lo store manager di Moez. L’esperienza come giornalista e l’amore per le bici l’hanno portato verso questo negozio con una missione: lavorare per cambiare (in meglio) le abitudini della gente e convincerli che viaggiare in bici è più bello, più pratico, economico e infinitamente più “cool” che passare ore bloccato nel traffico.


Nicolò Colognola, store manager di Moez

Come sei diventato store manager di Moez?
Per 20 anni, come giornalista professionista, mi sono occupato di veicoli un po’ diversi da quelli di cui mi occupo oggi. Ho lavorato per una rivista di motori cartacea e online di livello nazionale, ma da sempre sono anche appassionato di biciclette. Quando ho conosciuto i miei titolari da subito abbiamo condiviso la stessa visione della Bergamo che cambia, fatta da cittadini che decidono di abbandonare l’automobile in favore di un mezzo più furbo, intelligente e pratico: l’eBike. Quindi ho accettato di diventare store manager e tuttofare di Moez, nel senso che mi occupo anche della produzione dei contenuti e della comunicazione del negozio.

Raccontaci come nasce Moez: un progetto ambizioso, ma anche per certi versi coraggioso.
Moez nasce nel 2019 per volontà dei due titolari che sono Andrea Cimò e Alessandro Caccia. Da circa dieci anni hanno un e-commerce, Cicli Corsa, da cui vendono bdc di alta gamma in tutto il mondo. Sono due grandi appassionati. Hanno anche acquisito lo storico marchio Stelbel, con cui producono bici da corsa e gravel su misura. Il nome Moez deriva da una parola in dialetto bergamasco che significa “muoviti!”. L’idea è quella di proporre un nuovo modo di spostarsi in città, che sia bike to work, bike to school, shopping, delivery (per gli artigiani, i negozianti e i ristoratori) o semplicemente per divertirsi e viaggiare. Abbiamo pensato a questo concetto dal carattere molto nord europeo, con bici di alta gamma, di qualità e affidabili da usare tutti i giorni. Puntiamo molto sulle city bike, le trekking e le cargo. Abbiamo anche qualche mtb, ma non è il nostro core business. Quello che vogliamo proporre è un’alternativa più furba e veloce al solito modo di muoversi nei centri urbani. Abbiamo scoperto che la bicicletta e la cargo bike sono imbattibili in questo senso, soprattutto nei viaggi a breve medio raggio. Vorremmo scardinare la vecchia mentalità legata al possesso dell’automobile appariscente. Stare in coda nel traffico non è così “cool”, perché si perde solo del tempo: è molto meglio muoversi sereni dove e quando si vuole con una bicicletta.

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In che modo comunicate la vostra filosofia?
I nostri principi li raccontiamo attraverso i social come Instagram e Facebook, ma anche con dei video su YouTube, dove presentiamo i modelli che vendiamo e spieghiamo quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità delle eBike. Poi divulghiamo anche video e articoli di servizio in cui spieghiamo uso e manutenzione dei prodotti. Abbiamo fatto delle campagne di affissione a livello locale nella città di Bergamo per veicolare il nostro “credo” in stile guerrilla marketing, anche per provocare e creare attenzione attorno al nostro negozio. Abbiamo posizionato questi cartelloni vicino ai semafori nelle aree di maggiore congestione del traffico, per costringere gli automobilisti a vederli e a ragionare sulla propria condizione. L’idea era quella di convincere le persone che esistono modi diversi e più intelligenti per semplificarsi la vita. Per questo abbiamo coniato anche il claim “la tua prossima auto potrebbe non essere un’auto”, che è stato l’oggetto della nostra ultima campagna marketing per la città.

Quanto è importante il rapporto con la vostra clientela?
Uno dei fattori principali per noi è conoscere chi abbiamo davanti per poterlo consigliare in maniera disinteressata verso l’acquisto migliore. È nostro interesse dare la bici perfetta a ciascun cliente in modo che possa esserne completamente soddisfatto e tornare da noi con il sorriso. Molte delle persone che entrano cercando le mtb poi alla fine escono dal negozio con una bici trekking, perché oggettivamente ci siamo accorti che erano prodotti più adatti alle loro intenzioni d’uso. Quando tornano per fare il tagliando abbiamo sempre dei feedback molto positivii. Teniamo molto al post vendita e al servizio. Vogliamo dare del tu a tutti i clienti, e per noi la massima soddisfazione si ha quando ci viene riconosciuto di aver dato un consiglio prezioso.

E quello con i vostri fornitori e partner commerciali?
È molto importante. Siamo appena stati da Riese & Müller, abbiamo parlato con l’amministratrice delegata e siamo tornati pieni di nuove idee. Lei stessa ha suggerito che occorre scardinare la visione contemporanea dell’auto. Abbiamo affrontato anche i temi del furto e della sicurezza.

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Sono temi molto sentiti dalla clientela. Come li approcciate da Moez?
Secondo le statistiche, i furti di biciclette sono in calo dal 2015 a oggi, grazie anche a un uso più consapevole dei sistemi antifurto. Spesso parliamo con i clienti per spiegare come usare il lucchetto, come e dove si lega la bici. Un prodotto di buona qualità, utilizzato in modo corretto, riduce quasi a zero il rischio di furto. Se legata correttamente la bici è protetta. Con i nuovi sistemi di Bosch e di Riese & Müller le bici hanno inoltre dei tracciatori GPS con la possibilità di blocco remoto. Il tema sicurezza è molto sentito, ma purtroppo c’è poca cultura da parte di tutti, dagli automobilisti ai pedoni. I ciclisti sono utenti deboli della strada ma, se guardiamo le statistiche, gli incidenti gravi in moto e in auto sono superiori per numero. Noi spieghiamo che le nostre bici sono dotate di tutti i dispositivi necessari tra cui luci e avvisatori acustici, ma che è importante anche farsi vedere e notare. Parliamo anche di sicurezza passiva, incentivando l’uso di casco e guanti.

Come vedi il ruolo delle istituzioni per favorire la crescita del settore?
Le amministrazioni locali in qualche modo si stanno dando da fare e la città di Bergamo ha appena ricevuto dei riconoscimenti in tal senso. Noi parliamo ai ciclisti, ma il rispetto va inculcato a tutti gli utenti della strada. Dobbiamo renderci conto che per la mobilità nei centri cittadini l’auto è diventato un elemento un po’ troppo ingombrante. Non ci si può aspettare che tutte le istituzioni facciano qualcosa, ma occorre attivare un circolo virtuoso. All’inizio può essere dura, ma quando partirà tutti si renderanno conto dei vantaggi che può avere una maggiore diffusione della bicicletta. Come Moez cerchiamo di toccare la sensibilità dei nostri clienti e degli automobilisti e di parlare con le istituzioni. Ciò andrà anche a vantaggio degli altri negozi, ma da parte nostra la mission è chiara: vogliamo cambiare il modo di muoversi in città!


di Gabriele Vazzola