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Bosch: uno studio per dimostrare le potenzialità di eBike e eCargo

Bosch eBike Systems ha commissionato uno studio dal titolo “Trasformare la mobilità urbana: l’opportunità per eBike ed eCargobike” a Decisio, istituto di consulenza nella programmazione e valutazione delle politiche territoriali sociali e dei trasporti, in particolare nel campo della mobilità attiva e dello spazio pubblico.

La ricerca riguarda la bicicletta a pedalata assistita e il suo potenziale di trasformazione della mobilità urbana anche dal punto di vista degli impatti economici, sociali ed ambientali.

Uno studio che parte da alcune considerazioni basilari: la prima è che quasi l’80% degli spostamenti che compiamo per andare al lavoro, a scuola, a fare la spesa, a prendere i bambini è inferiore ai 10 km, mentre quasi il 30% è più breve di due km. Eppure, nonostante questo, il mezzo di trasporti utilizzato è l’automobile in quasi due spostamenti su tre, mentre la bicicletta in meno del 5% dei casi.

Come emerge dal rapporto, invece, già oggi l’eBike potrebbe soddisfare gran parte della mobilità quotidiana degli italiani, anche perché rispetto alla “bici muscolare” presenta alcuni vantaggi. Per esempio, il motore elettrico che facilita l’utilizzo per tutti gli spostamenti quotidiani, ma anche la possibilità di far muovere in bici una platea di persone molto più ampia indipendentemente dall’età e dalle condizioni fisiche, non solo in pianura. Per la ricarica, inoltre, basterebbe una presa domestica che si sfila dalla bici e si porta a casa o in ufficio. Per il trasporto di carichi pesanti o per accompagnare i bambini, possono venire in supporto le eCargo.

In questo studio, vengono messi a confronto i consumi di energia e gli impatti ambientali delle eBike e degli automobili. Considerando l’intero ciclo di vita del mezzo (e quindi produzione e smaltimento di batterie e componenti, oltre che il consumo di energia per il suo utilizzo), l’eBike emette 8-10 volte meno CO2 di un’automobile a benzina, e 5-6 volte meno di un’auto elettrica a parità di chilometri percorsi. 

Bosch: uno studio per dimostrare le potenzialità di eBike e eCargo 1

Gli impatti economici e sociali

La ricerca prende poi in esame l’impatto della eBike da un punto di vista economico su tre livelli: quello privato o micro-economico, quello macroeconomico e quello socio-economico collettivo.

Secondo l’indagine, nel privato una famiglia con due automobili arriva a spendere, in 60 anni, oltre 370 mila euro per il loro acquisto e mantenimento. Se una delle due auto fosse sostituita con una eBike o una eCargobike la famiglia risparmierebbe oltre 150 mila euro nel corso di una vita.  Anche da un punto di vista macro-economico, in termini di crescita del PIL e di creazione di posti di lavoro, lo studio segnala come il settore delle eBike favorirebbe il fenomeno del reshoring, ossia il ritorno in Italia e in Europa della produzione di componentistica e di assemblaggio.

Il lavoro di Decisio si interroga poi su quali sarebbero gli impatti socioeconomici sulla collettività di un maggior utilizzo delle eBike in sostituzione di alcuni spostamenti fatti in automobile.

Lo studio considera, infatti, l’aumento dell’attività fisica e i benefici sulla salute: inoltre, i maggiori chilometri percorsi in ambito urbano con un’eBike rispetto a una bici muscolari compenserebbero l’effetto ‘negativo’ dell’assistenza elettrica, che quindi fa compiere meno sforzo rispetto a una due ruote tradizionale.

Decisio segnala, inoltre, come il traffico nell’ora di punta ne gioverebbe a sua volta. Se tante persone usassero le bici invece dell’automobile, chi non avrebbe alternative a quest’ultima potrebbe trovare strade più libere e scorrevoli. Ne è prova il fatto che nelle cinque città più trafficate d’Italia la velocità media in ora di punta è inferiore a 25 km/h, mentre nelle analoghe cinque città più trafficate dei Paesi Bassi, in cui la bicicletta è protagonista, la velocità del traffico motorizzato nell’ora di punta è superiore ai 40 km/h.

La ricerca vuole sottolineare come la dicotomia “auto contro bici”, che porta a pensare che promuovere l’uso della bicicletta vada a discapito di chi invece vuole o deve spostarsi in automobile sia in realtà fittizia, perché la convivenza dei due mezzi di trasporto sulle strade potrebbe rendere più facili gli spostamenti in entrambi i modi.

Il caso Urban Bike Messenger

Infine, nel documento, Decisio riporta un caso studio specifico che riguarda la bicicletta come mezzo per le consegne e la logistica di prossimità in ambito urbano, prendendo in esame l’attività di Urban Bike Messenger, azienda milanese di servizi di consegna in bici alla quale Bosch eBike ha fornito in via sperimentale una flotta di eCargo.

Anche se si potrebbe pensare che una consegna in bicicletta sia più lenta e complessa di una consegna in furgone, l’esperienza di Urban Bike Messengers a Milano ha raccolto dati che dimostrano il contrario. La eCargobike batterebbe il furgone sia in termini di velocità di consegna sia di costi complessivi per ogni pacco consegnato. Inoltre, le consegne in bici dell’ultimo anno di UBM hanno evitato l’emissione di 44 tonnellate di CO2.

A questo link è possibile scaricare lo studio completo.

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