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Il report finanziario del 2022 di Accell è un chiaro indicatore dell’enorme cambiamento dell’industria bici, passata dalla carenza all’eccesso di materiale. Nella seconda parte dell’anno scorso, il valore dell’inventario è schizzato del 70% a € 936 milioni. Nel periodo pre-pandemico, si aggirava attorno a € 300 e 350 milioni.

Già in seguito all’acquisizione di KKR e Teslin, è stato subito chiaro che i livelli di inventario erano diventati una questione preoccupante. Secondo S&P Global Ratings, “i continui problemi nella supply chain stanno aggravando la richiesta di liquidità e ostacolando la generazione di flusso di cassa operativo“. D’altronde, è stato anche il motivo per cui, qualche mese fa, Fitch Rating aveva rivisto la previsione per Accell da positiva a negativa.

Volumi d’ordine insolitamente elevati

Il report, recentemente depositato presso la Camera di commercio olandese, ha anche mostrato un calo dell’utile netto di Accel del 62%, a € 27 milioni. Secondo il media finanziario olandese FD, questo rappresenta soprattutto il risultato di spese finanziarie più elevate.

Gli alti livelli di inventario mostrano che Accell ha seguito l’andamento della massa all’indomani della pandemia. Come tanti altri produttori di bici ed eBike nei giorni di fermo della supply chain, l’olandese ha ordinato volumi insolitamente consistenti di componenti. Nonostante gli avvisi degli specialisti di settore, ha investito in forniture solo per soddisfare la domanda. Ciononostante, nessuno poteva immaginare che, quando gli ordini hanno iniziato ad arrivare nella seconda metà del 2022, le vendite iniziassero a stabilizzarsi. Allo stesso tempo, le quantità ordinate si sono rivelate gravemente eccessive. Sono stati tuttavia gli stessi fornitori a doversi assumere parte del rischio con l’aumentare del debito delle forniture da € 221 milioni nel 2021 a € 299 milioni l’anno successivo.

Tempi difficili

Accell non è sicuramente l’unica azienda ad affrontare questo tipo di problemi. Se rientrerà nel gruppo di quelle che non saranno in grado di superarli, è ancora troppo presto per dirlo. Guardando al valore dell’inventario, si può concludere che Accell è tra coloro che hanno abbastanza magazzino disponibile per la prossima stagione e di conseguenza potrebbero ridurre i loro ordini al minimo. Era già stato anticipato a Eurobike, e ora è confermato.

Ci aspettiamo che il livello di giacenze in magazzino scenderà dalla seconda metà del 2023“, scrive Accell nel report finanziario del 2022 basandosi sulle previsioni dell’alta domanda di eBike riscontrata quest’anno. “Possiamo già affermare dai report della prima metà del 2023 che le eBike si stabilizzeranno nel corso dell’anno e di certo non si espanderanno oltre come è successo negli anni 2020-2022. Sono già in essere enormi sconti sulle eBike da tutti i brand principali, inclusi quelli che operano sotto Accell“.

Più eBike, meno bici

A causa delle difficoltà della supply chain, nel 2022 l’azienda non ha venduto il numero di eBike e bici che si aspettava. La quantità delle bici elettriche vendute è aumentata del 2%, a 447.000 unità, mentre la distribuzione delle bici muscolari è scesa del 4%. Il totale di biciclette ed eBike è comunque aumentato dell’1%, a 847.000 unità. Grazie al prezzo mediamente più alto delle elettriche, il fatturato è cresciuto del 4,5% a € 1.44 miliardi.

Lo specialista trade e retail di ING Business Banking Dirk Mulder ha spiegato a FD che il periodo di rallentamento causato dalla pandemia è molto più lungo nel settore bici rispetto a tanti altri. “Probabilmente si tratta del risultato dell’aumento eccezionale della domanda durante il Covid“, ha commentato.

Foto: Sparta

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