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Trerè Innovation: ricerca e innovazione proiettate nel futuro 10

HUB Style ha avuto l’opportunità di confrontarsi con Marco Redini, ceo di una delle realtà aziendali più avanzate dell’Italia settentrionale: Trerè Innovation, che si occupa della realizzazione tecnico-tessile, della produzione e della distribuzione di marchi sportivi high-tech.

Il 5 ottobre il brand ha inaugurato e aperto al pubblico il laboratorio di ricerca e sviluppo Areas. Una struttura di 3500 metri quadrati che si estende su tre livelli. Non solo un laboratorio, ma un’accademia per studiosi e giovani talenti. Un hub creativo per il design di prodotto e della comunicazione. Un evento internazionale con team e giornalisti accorsi da tutto il mondo.

 

 

Areas: l’accademia di ricerca

“Areas nasce da un sogno, quello di fondare l’accademia di ricerca più avanzata al mondo nel settore dell’abbigliamento tecnico. Abbiamo voluto creare non solo un nuovo spazio fisico, ma uno spazio ideale che permettesse la convergenza di molteplici saperi: dalla scienza al design, dalla comunicazione all’arte. Dall’incontro di questi saperi nasce una potente spinta verso l’innovazione. Questo permette ad AREAS di essere il laboratorio dove si costruisce il futuro, dove si progetta quello che ancora non esiste” afferma Marco Redini, ceo di Trerè Innovation.

Un investimento di oltre due milioni di euro,per creare un laboratorio di ricerca di bio-materiali e strutture tessili avanzate, per l’analisi delle performance dei prodotti e degli atleti attraverso strumenti scientifici all’avanguardia. L’azienda a conduzione familiare, ormai giunta alla terza generazione è stata fondata negli Anni ’50 con sede ad Asola (Mantova) ed è proprietaria dei marchi UYN, Titici e For.Bicy.

 

Nel 2018 a Ispo l’azienda ha presentato il suo nuovo marchio Uyn, Unleash Your Nature.

Un brand di abbigliamento super tecnologico che vede la funzionalità e il sentirsi a proprio agio i fattori principali con cui ponderare il proprio successo. UYN è dedicato a tutti colori che amano essere attivi per soddisfare i propri obiettivi personali attraverso i sentimenti, prendendo a disposizione tutto il tempo necessario.

Trerè Innovation: l’intervista al ceo Marco Redini

Ci sono opening in vista per l’azienda?
Abbiamo aperto in agosto uno store a Cambridge (UK). Entro il mese di ottobre, è in progetto l’opening di un negozio a Salisburgo. A Colonia, in Germania, stiamo ottimando uno store di 150 metri quadrati e apriremo anche in Francia entro inizio novembre. Queste sono le tre aperture che abbiamo già firmato, per l’anno prossimo abbiamo un bel programma di opening in corso.
La nostra strategia prevede 10 aperture in Germania. Entro fine mese verrà aperto il primo negozio Uyn a Pechino (Cina), a cui seguiranno nei mesi successivi altre due aperture. In Italia e in Francia dobbiamo impegnarci maggiormente, analizzando allo stesso tempo l’andamento economico mondiale. Abbiamo inaugurato in agosto il negozio di Peschiera del Garda all’interno dello storico Padiglione degli Ufficiali. Questo si aggiunge ai dieci aperti in Italia negli ultimi due anni (Milano, Roma, Brescia, Trento, Salò, Torbole, Madonna di Campiglio, Viareggio, Asola, San Ginesio). Il nuovo obiettivo è un’apertura in Piemonte. Nel 2022 si è registrata una ripresa eccezionale che sta rallentando nel 2023.

Quanti sono adesso i vostri clienti multibrand?
Solo per le scarpe door più di un migliaio, per lo sport altri 350. In Austria ne avremo 250. In Svizzera inoltre abbiamo realizzato una nuova filiera e uno showroom a Zurigo. L’obiettivo è espanderci cercando di raggiungere 108 milioni di fatturato. In questo mese abbiamo registrato circa 14 milioni e 950 mila euro (+11 milioni al 30 settembre rispetto allo scorso anno). È indispensabile vedere l’andamento dei prossimi mesi. Abbiamo un magazzino in cui i prodotti sono aumentati in modo esponenziale, ci vorranno due anni per smaltirli. Tutto dipende dalla velocità con cui si riprende l’economia e i tassi di interesse delle banche.

Le innovazioni come il tessuto con il fiore di loto o la tecnologia biotecnica per la nazionale italiana sono innovazioni di questa stagione?
Bio-tech è un’innovazione che abbiamo iniziato a pensare lo scorso anno. Un nuovo progetto è la biomorfologia, ovvero seguire il corpo, che presenteremo a novembre dell’anno prossimo. Scarpe da running con la calza integrata. Una calzatura compressiva che sarà più performante di quella realizzata con il carbonio. Una parte integrante della gamba stessa, una protesi del corpo, che corrisponde al nostro obiettivo. Molti corrono a piedi scalzi, perciò abbiamo pensato a una soletta con una densità più dura: alta, media o low. Presentiamo la scarpa con tre solette diverse in modo che il cliente possa provare tutte le densità in base al suo piede. Realizzata esclusivamente in carta cotone. Inoltre abbiamo una categoria che lanceremo presto: una spuma all’interno della scarpa tra una suola e l’altra, che funge da ammortizzatore dal tallone alle dita.

Quali sono per voi i mercati maggiormente influenti?
Più del 90% del fatturato è all’estero. I mercati principali sono Germania, Austria, Svizzera e Francia. Stiamo creando una strategia per svilupparne altri. Il Covid ha rallentato tutto il processo e non siamo riusciti a presentare altri distributori. Vogliamo creare qualcosa di nuovo, aggiungere un Head of Sales, un concept totalmente diverso, in modo che tutti i prodotti che produciamo abbiano la giusta visibilità.  L’obiettivo è espanderci non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti.

Tra abbigliamento e calzature com’è suddiviso il fatturato in percentuale?
Il 20% del fatturato è relativo alle calzature, un valore in crescita. L’anno scorso abbiamo realizzato circa 140.000 paia.

Oggi abbiamo visto le innovazioni tecnologiche che sono presenti all’interno dell’azienda. Quanto riuscite ed essere competitivi rispetto alle produzioni far-east?
Il costo maggiore di una produzione è legato alla ricerca e allo sviluppo. Un investimento necessario per portare un nuovo prodotto sul mercato, non a caso siamo i primi ad aver introdotto la biomorfologia o la biotecnologia. Siamo un’azienda verticale che si occupa a 360° di tutti i processi anche quelli che seguono alla produzione. Non ci affidiamo ad agenzie esterne a svolgiamo tutto internamente.

Siete un’azienda legata alla performance e con i progetti lifesyle vi state dirigendo verso il segmento fashion. Come vi proiettate verso il futuro?
Penso ci sia solo un prodotto lifestyle legato alla funzionalità e credo sia la scarpa. Abbiamo realizzato uno studio con l’Università di Milano e un professore del Politecnico su tutte le suole, diverse per i vari usi e necessità e che oggi comunichiamo. Offriamo un prodotto funzionale, utile per la quotidianità e che aiuta la gente ad alleviare anche problemi fisici. Vogliamo continuare ad essere fedeli al nostro dna rimanendo concentrati nel segmento outdoor.

di Cristiano Zanni